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Non lo chiamo sogno per il profondo rispetto che porto all’uomo “Enzo Pellegrino”, consapevole, come sono, che resterebbe , forse, turbato se affermassi che di sogno si tratta.

Lo chiamo desiderio, profondo desiderio, perché tale può anche diventare.

Il desiderio di onestà, profonda, indiscutibile, inarrestabile .

Il problema è che Enzo ritiene possibile l’onestà in politica.

Ed addirittura nella politica amanteana.

Quella politica fatta, come minimo, di opportunismo, di tatticismo, di inciuci, se non di interessenze.

Cioè “di accordi sottobanco, di compromessi riservati tra fazioni formalmente avversarie, ma che in realtà attuano, anche con mezzi e intenti poco leciti, una logica di spartizione del potere”, di programmi preconcordati.

Ritenere possibile un programma, peraltro reso pubblico, sarebbe sciocco, crederci sarebbe ridicolo, invocarlo sarebbe risibile!

Come può essere possibile credere ad un programma politico fatto da politici che quantomeno inciuciano? Ve l’immaginate un programma fatto nell’interesse del popolo? Ve l’immaginate un programma che richiami soprattutto i doveri di tutti i cittadini e non i diritti dei pochi?

Quali garanzie,poi, avrebbe l’elettore da una classe di governo che nasce nell’inciucio, cioè compromessa?

Forse quelle di una rigida, ferma, opposizione da parte della minoranza?

Ma perchè voi l’avete vista?

E poi secondo voi gli inciuci forse escludono gli avversari? E chi lo ha detto?

O gli inciuci, per chi vi è abituato o fa politica per formarli, si creano solo prima delle elezioni?

Proporre, poi, nel percorso politico la raccolta di adesioni al programma è un mera fantasia. Qualunque “politico” darebbe il suo incondizionato( ed ipocrita) assenso per partecipare alla “mensa”, alla futura “spartizione”.

Nessuno si avventurerebbe a proporne modifiche che creerebbero soltanto diatribe infinite.

Quale programma di per sé può essere credibile,infatti, se proposto nell’immediatezza delle elezioni?

E quale programma potrebbe essere credibile senza avere i soldi per realizzarlo?

Un libro dei sogni, ecco cosa sarebbe! Ecco che ritorna la parola. Come sempre.

Facciamo un gioco. Chi ricorda il programma dell’attuale amministrazione? Che cosa è stato realizzato?

E poi come pensare che la città sia capace di valutarne la obiettiva fattibilità.

Stiamo parlando( non negatelo) di una città che non assiste nemmeno ai consigli comunali ( per quello che da essi può essere colto), di una città che non parla, che non lamenta alcunché, che non propone la benché minima idea, che non si batte per la sua diffusione, per la sua realizzazione.

Avremmo una città silente , per inedia, per ignavia, se non addirittura disattenta.

Come pensare che esista una città capace di approvare un programma politico quinquennale se questa città non è abituata a parlare e lascia parlare i “politici inciuciati”, se crede o fa finta di credere alle bufale più incredibili, cioè non a uno , ma a tanti “ciucci ca vulunu” , se è abituata alle bugie, alle falsità e non si sforza di trovare la verità?

E la prova di quanto dico è che poi si pretende di andare a cercare la figura carismatica da eleggere a sindaco e le figure rappresentative da candidare a consigliere.

Ma per amor del cielo, quando mai Amantea ha creato od almeno avuto una figura carismatica da eleggere a sindaco?

Ed ancora le figure da candidare a consigliere di chi sarebbero rappresentative ? Delle famiglie, delle lobby, dei poteri occulti che da sempre condizionano questa città?

Mi sembra che ancora una volta ci si stia avviando sul solito, trito percorso che porterà sempre allo stesso risultato.

Un percorso fatto di erogazioni di contributi straordinari preelettorali ai poveri della città, di impegni di posti di lavoro, di un PSC che favorisca gli interessi dei latifondisti, dei proprietari terrieri, dei costruttori, di grandi e spesso inutili opere pubbliche in luogo della manutenzione ordinaria e straordinaria di cui la città ha drammatico bisogno, et similia .

A chi mai può infatti venire in mente di eleggere persone capaci di proporre nuove idee(già e chi le ha?) per salvare questa città che sta letteralmente morendo?

E perchè cercarle se ad Amantea va tutto bene?

Già che sforzo inutile!. Se va tutto bene perché cambiare, fare programmi, fare percorsi, cercare figure carismatiche e rappresentative?.

Lasciamo tutto come è. Facciamo governare la attuale maggioranza e lasciamo fare l’opposizione alla attuale minoranza.

Così Amantea uscirà dal porto delle nebbie, la gente non sarà tartassata di tasse, i giovani non dovranno emigrare, i servizi sanitari saranno eccellenti, il traffico fluido, il castello sarà ricostruito e diventerà un punto di forza per il turismo locale, gli alberghi ed i ristoranti saranno pieni, il mare senza schiuma, i parcheggi tanti da essere sempre e solo bianchi, il bilancio non avrà bisogni dei photored, le strade interpoderali saranno sempre percorribili, il centro storico un luogo di storia e di cultura, Coreca lo spettacolo naturale del Basso Tirreno Cosentino, Campora san Giovanni la Temesa omerica dove il mondo può incontrare Ulisse, il fiume Oliva non faccia più paura a nessuno, il territorio sia molto più ricco di verde, l’economia spinta dal turismo e dalla cultura crei lavoro per tanti, Amantea sia il sogno di Cosenza, e d’Italia, i prossimi concorsi saranno vinti anche dagli amanteani……

Ma forse tutto questo è davvero un sogno…..e come tutti i sogni per realizzarsi devono trovare sognatori e non compratori di dignità e produttori di soldi.

Ma comunque , e rivolto ad Enzo, “sogna, Amantea, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu”.

Giuseppe Marchese

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Nel gioco semiserio della individuazione di importanti linee di interesse al governo del nostro paese abbiamo segnalato la Neo Lista de “ I Fratelli d’Italia” a guida del dr Tullio Lupi, già direttore dell’ultimo distretto sanitario del Basso tirreno cosentino, e la neo Lista del M5S.

Meritavano le prime due posizioni della nostra attenzione non altro perché si tratta di formazioni politiche( partiti o movimento poco importa) nuove ed almeno localmente senza responsabilità politiche sullo stato disastroso della comunità amanteana. Relativamente ai partiti o movimenti ed almeno per ora non alle persone che potrebbero farne pare.

Bene.

Ma ora scendiamo ( o saliamo) alle possibili liste relative ai partiti.

Non c’è ombra di dubbio che l’unico partito politico “ classicamente” e fortemente rappresentato, in Amantea, sia l’UDC.

Un partito che vanta un quarto dell’intero consiglio comunale, seppur presente nella ex giunta Tonnara con il solo Michele Vadacchino, ma con la carica di vice sindaco ( reale non virtuale) ed ora di sindaco facente funzione.

Con lui Pasquale Ruggiero, Gianfranco Suriano e Biagio Miraglia con il suo gruppo di Giovani UDC di Amantea.

Senza dubbio si tratta del gruppo politico più coeso.

Da solo questo gruppo rappresenta almeno 1000 voti, una base indiscutibile per proporsi alla attenzione dell’elettorato amanteano.

Una compagine infine che al suo interno rappresenta sia il capoluogo che la frazione Campora SG.

Una lista che partirà dalla lunga gestione del potere locale.

Una lista che ha insieme la esperienza e la gioventù.

Né, ed infine, sembra esistano frizioni. Una lista la terza dove non ci sarebbero litigi sul capolista.

Esiste però un unico grande problema che è la tenuta di questo partito che in Italia sembra essersi avviato verso un epilogo negativo e che in Calabria ha gravi momenti di spaccatura e la cui colla è solo la espressività nella giunta regionale di centro destra che non si a se è destinata a durare ed a vincere.

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Non è certamente criptico Filippo Vairo, possibile candidato alle prossime consultazioni elettorali del novembre 2013-aprile-maggio 2014 , quando titola il suo più recente comunicato con un minaccioso “Avviso ai naviganti”, ricordando così che chi si imbarca per navigare nel mare “procelloso” delle prossime elezioni comunali amanteane è bene, non solo, che abbia una barca solida e senza falle , ma che legga anche le informazioni nautiche diffuse dall'Istituto Idrografico della Marina, integrate con il bollettino Meteomar di Eurometeo e dai suggerimenti di chi si avvia a questa campagna marina con una barca solida e senza toppe :

“Non è stata certamente una buona pratica quella di mantenere in carica la vecchia amministrazione comunale di Amantea. E’ vero che questo dice la legge, ma è altrettanto vero che ragioni di opportunità ne sconsigliavano l’applicazione.

   Al proposito, vorrei ricordare che gli attuali assessori e quasi tutti i consiglieri comunali sono gli stessi che la commissione di accesso, a suo tempo nominata dalla Prefettura, considerò infiltrati dalla mafia. Che tra gli assessori mantenuti in carica ne figura uno rinviato a giudizio per truffa…….. Che la fredda sostituzione del sindaco mi è sembrata irriguardosa verso lo stesso ex sindaco, quasi che non aspettassero altro. Vorrei ricordare, infine, che a giudizio della stragrande maggioranza della cittadinanza, la giunta già non funzionava con il sindaco, figuriamoci senza.

   Quanto detto non mi sembra neppure un giudizio di parte, giacché basterebbe un solo sguardo sulla città per averne conferma. Come se giunta e consiglio si fossero accaniti contro la città ed i suoi cittadini. A questo proposito, sorge il sospetto che le mancate dimissioni del sindaco per motivi di salute fossero state concordate, proprio per evitare la nomina di un commissario prefettizio che, forse, avrebbe potuto scoperchiare più di una pentola.

   Ma, al di là di ogni facile pregiudizio, vorrei ricordare alla Prefettura che gli attuali amministratori comunali, in carica per una sorta di prorogatio, devono limitarsi allo svolgimento dell’ordinaria amministrazione ed evitare ogni atto di natura superiore, specialmente quelli che includono decisioni significative (per esempio, Porto, PSA e PSC) e operazioni clientelari (assunzioni provvisorie, elargizioni di contributi, pagamenti, manomissioni di bilancio) che potrebbero falsare l’esito elettorale, previsto per la primavera del 2014. Nel qual caso mi rivolgerò alle competenti autorità. Naturalmente, con la mia firma.

   Non so se sono stato sufficientemente chiaro, ma per esserlo ancor più, mi piace precisare che mi rivolgo alla Prefettura perché vigili su ogni decisione della giunta e del consiglio comunale di Amantea ed imponga finalmente un segretario comunale degno di questo nome. Mentre, non mancherò di informare la cittadinanza su quel che succede nelle segrete stanze.

   Vorrei, altresì, invitare tutti a non derubricare la presente come le solite beghe paesane. Chi ne comprende il senso sa che si tratta di questioni di democrazia e di vivere civile, quantunque limitati ad una piccola comunità alla periferia dell’impero.

   Per concludere, come si fa a non evidenziare che a questi piccoli uomini il piccolo potere piace assai e che se fosse per loro ci rimarrebbero mille anni al Comune. Meno male che i cittadini di Amantea hanno finalmente compreso con chi hanno a che fare e presto li manderanno a casa.”

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