BANNER-ALTO2
A+ A A-

Milano, 14 mag. I carabinieri della compagnia di Desio (Monza) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale Monza nei confronti di sette funzionari pubblici e imprenditori dei comuni brianzoli di Desio e Solaro indagati in concorso per corruzione, abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e altri reati minori.

Si tratta di cinque misure in carcere e di due arresti domiciliari.

Da quanto è stato possibile apprendere, secondo l'accusa gli indagati avrebbero avuto legami diretti o indiretti con alcuni degli affiliati alla "locale" dell'ndrangheta di Desio che erano finiti in manette nella maxi operazione "Infinito" contro le cosche calabresi in Lombardia.

Un'indagine che aveva anche permesso di portare alla luce "un sistema corruttivo strutturato e collaudato per l'aggiudicazione di svariate gare d'appalto" che oggi è stato ulteriormente colpito dai carabinieri.

NdR Vi faremo sapere se si tratta di funzionari od imprenditori del NODD o del SUDD!

Leggi tutto... 0

I dittatori di ogni tempo( tanto più oggi, evidentemente) hanno bisogno delle piazze nella quali raccogliere le folle da affascinare ma anche delle quali nutrirsi politicamente.

E così gli stadi, le chiese, le piazze sono state, sono e saranno, l’anello di congiunzione tra chi vuole dominare e chi vuole essere dominato, il ponte tra il dittatore ed il popolo, tra l’uomo forte e gli uomini deboli, il campo da brucare sotto l’occhio vigile del pastore aiutato dai suoi cani .

E chi vuole governare, comandare, disporre, usare il popolo ha bisogno delle piazze.

Perfino un imbonitore televisivo come Berlusconi

Ed allora la “piazza” è intoccabile. E diventa, forse mai come oggi, il punto di equilibrio tra le masse politicamente orientate e socialmente disorientate.

La piazza la vuole da destra, il centro destra, il centro sinistra, la sinistra, per raccogliere e governare il popolo di destra, di centro destra, di centro sinistra, di sinistra.

Non più e soltanto , quindi, la massa, quella raggiungibile con la televisione, quella fatta di due milioni di persone davanti ad un milione di televisioni ma che sono incapaci di trasmettersi emozioni, di stancarsi in piedi , di agitare bandiere identificative e da cui sentirsi perfino protetti .

Abituiamoci allora al prossimo invadente uso delle piazze sperando che non avvenga quello che avvenne agli inizi del secolo scorso auspice l’introvabile “Psicologia delle Folle” di Gustav Le Bon al quale si abbeverarono sia Lenin che Hitler e che fu una vera miniera d’oro anche per Mussolini, un libro che fornì le basi teoriche per realizzare il totalitarismo, lasciando ad altri il compito di applicarle usando piazze e folle!

Non si illuda nessuno in Italia di inibire l’uso delle piazze, anche se fu in una piazza che si raccolse la folla che scelse Barabba al posto di Cristo!

Basta soltanto un burattinaio o le grida dei gladiatori.

Giuseppe Marchese

Leggi tutto... 0

Una storia che se vera è preoccupante. Usa l’auto privata per appostare mafiosi e viene contravvenzionato . Chiede l’annullamento della multa ma viene rinviato a giudizio e rischia la destituzione. Lui usava l’auto privata ed era vicino alla cattura di Bernardo Provenzano e del superboss trapanese Matteo Messina Denaro per le quali venne fermato. Ora denuncia tutti!!!!

“Scovare i latitanti di mafia per lui è una vera e propria missione; ma dall'alto qualcuno si è messo di traverso per bloccare le sue ricerche di Bernardo Provenzano e del superboss trapanese Matteo Messina Denaro, primula rossa di Cosa Nostra. A raccontarlo, al Corriere della Sera, è il maresciallo capo dei carabinieri Saverio Masi, oggi caposcorta del pm palermitano Nino Di Matteo che indaga sulla trattativa Stato-mafia. Il sottufficiale ha presentato una denuncia, con tanto di nomi e cognomi, in cui spiega alla Procura di essere stato bloccato da alcuni superiori nella sua caccia ai boss.

Tutto comincia nel 2001, quando lui vuole trovare Provenzano; scopre che l'impresa non sarebbe così difficile, grazie a un contatore Enel riconducibile a chi lo copriva durante la latitanza; ma gli viene ordinato di sospendere le indagini. Segue il racconto di altri episodi, come il tentativo di piazzare cimici nel casolare nel boss corleonese, fallito solo perché "il Ros aveva dimenticato gli attrezzi per forzare la serratura". Da lì la comprensione di quanto, secondo Masi, sta accadendo: nessuno vuole arrestare il capomafia, finito poi in carcere nel 2006; circostanza che gli sarebbe stata urlata in faccia, chiaro e tondo, da un superiore.

Masi riferisce anche di episodi "strani" legati al mancato arresto di Messina Denaro, tuttora latitante. Dopo averne individuato un aiutante personale, viene costretto a passare le indagini e prendere le ferie; ma lui è deciso a stanare il boss; quindi, finite le vacanze, riprende le ricerche e trova un casolare sospetto. Ci arriva davanti, e una porta si spalanca all'improvviso: vede alcuni uomini intorno a un tavolo e in uno di loro riconosce il superlatitante; si nasconde sotto una siepe per non essere scoperto e poi torna in caserma a riferire l'esito delle indagini, ma litiga con il capitano e scrive un rapporto che cade nel vuoto. Qualche anno dopo, un episodio simile, con il capomafia che secondo il militare resta libero di andarsene in giro come fosse un fantasma.

Il maresciallo Masi tra pochi giorni andrà a processo con l'accusa di tentata truffa, per aver chiesto l'annullamento di una multa presa con l'auto privata usata per gli appostamenti. Rischia la destituzione, come spiegano i suoi legali che precisano: "Sarebbe un sinistro monito a tutti i carabinieri che intendano impegnarsi come lui nel contrasto alla mafia". “

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy