
Sul “Quotidianodelsud” di ieri sabato 15 giugno abbiamo letto il seguente articolo
“Mare sporco in Calabria, scie e macchie marroni e gialle nel vibonese e nel cosentino”
Vibo Valentia. Con l'arrivo dell'estate tornano, immancabili, le segnalazioni di mare sporco.
Ieri nella frazione Bivona una chiazza marrone aveva fatto capolino proprio a pochi metri dalla spiaggia, questa mattina, poi, la stessa scena si è verificata in località Traniti, nella frazione Porto Salvo, a poco più di un paio di chilometri di distanza.
La segnalazione è di un nostro lettore che ha fotografato la presenza di una «macchia gialla incredibile che ho provveduto subito a segnalare alla Guardia costiera di Vibo la quale, mi auguro, metta subito in allerta il Comune affinché predisponga interventi».
Quindi lo sfogo dell'interessato: «Ormai non si controlla più niente, e siamo ancora a giugno, ciò nonostante, quei pochi turisti stamattina in spiaggia hanno deciso, giustamente, di spostarsi altrove.
Di questo passo, mi domando, dove dobbiamo andare?
Chi controlla il territorio?
Ci vuole amore per questa terra ma senza sorveglianza è chiaro che i vacanzieri se ne vadano a gambe levate e questo è anche un danno a livello economico oltre che, ovviamente, d'immagine».
Nel frattempo, analoga situazione viene denunciata da alcuni turisti nell'alto Tirreno Cosentino e in particolare ad Amantea dove, come si evince dalla immagini, questa mattina era presente in mare una lunga scia marroncina proprio in prossimità della riva.
Segnalazioni sono arrivate anche da Tropea, per scie di colore giallastro in mare.
Da Ilquotidianodelsud”
Chiediamo allora all’amministrazione comunale, che recentemente ha vantato un mare eccellente, se la foto sia davvero tratta dal nostro mare o se si tratta di un attacco alla nostra città.
Delle due l’una.
Se “ mare eccellente” ha il significato di mare pulito allora occorre contestare la foto ed anche , eventualmente, l’autore e lo stesso articolo.
Riceviamo e pubblichiamo:
“Cosenza, 13 giugno 2019 - In Calabria, soprattutto in provincia di Cosenza, si preannuncia un’estate torrida.
E non ci riferiamo alle elevate temperature, ma all’emergenza sanitaria che sta per esplodere e che rischia di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini.
Forse sarà necessario – e lo diciamo con consapevolezza e responsabilità – chiedere ad Emergency di installare un vero e proprio ospedale da campo per sopperire alla carenza di posti letto, visto che ne mancano da attivare 354 rispetto a quelli previsti nei tre ospedali Spoke e Hub della provincia di Cosenza (Ospedale Annunziata: 144 posti letto; Ospedale Corigliano-Rossano: 62; Ospedale Castrovillari: 96; Ospedale Paola-Cetraro: 52).
Non dimentichiamo che è anche per questa carenza di posti letto che la provincia di Cosenza registra il più alto tasso di emigrazione sanitaria verso le altre regioni.
A tutto ciò si aggiunge, se non si troveranno immediati rimedi, la chiusura e/o l’accorpamento dei reparti, il blocco delle attività chirurgiche, la diminuzione delle prestazioni ospedaliere e territoriali anche perché bisognerà garantire in qualche modo i turni feriali di medici, infermieri e Oss.
Certamente il Decreto Calabria non è la giusta soluzione per risolvere la già precaria situazione sanitaria, ma vanno presi dei provvedimenti immediati per garantire il diritto alla salute dei calabresi e di coloro i quali verranno nella nostra regione a trascorrere le vacanze estive.
Basta dare uno sguardo ai dati forniti lo scorso anno dall’Osservatorio sul turismo della Regione Calabria: solo sulla costa tirrenica, ad esempio, tra giugno e settembre ci sono state circa un milione e 250mila presenze.
La legge regionale 24/2008 (così come il Dca 81/2016) all’articolo 1 dispone che “la Regione Calabria garantisce la tutela della salute assicurando la disponibilità di prestazioni sanitarie e sociosanitarie improntate all’efficacia delle cure, alla sicurezza dei percorsi clinico assistenziali e al miglioramento continuo della qualità delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private”. Ma se la situazione dovesse rimanere tale, quanto previsto dall’art 1 non potrebbe essere garantito, soprattutto nelle strutture pubbliche.
Senza ipocrisia e senza fare alcun gioco dello scaricabarile la Regione, l’ufficio del Commissario e il Governo nazionale, collaborino concretamente affinché venga scongiurato il rischio di un vero e proprio collasso del sistema sanitario calabrese.
Ogni giorno sulla stampa locale vengono segnalati anomalie, rischi concreti per la salute dei cittadini, una diminuzione delle erogazioni delle prestazioni ospedaliere e sanitarie.
E nel frattempo che la popolazione aumenta per le presenze turistiche, in provincia di Cosenza è come se avessero cancellato un intero ospedale, così come era stato invece previsto al decreto commissariale 64/2016 “Riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete Urgenza-Emergenza”.
È arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ognuno in base alle proprie competenze: non possiamo lasciare operatori medici e sanitari in trincea e non garantire i Livelli essenziali di assistenza.
Carlo Guccione Consigliere regionale
Oggi 10 giugno è una di quelle giornate che sicuramente resterà famosa per la città.
Finalmente si comincia a parlare di Amantea
Almeno è quello che si spera.
Finalmente un incontro in cui si tratterà dei VERI problemi della nostra cittadina.
Un incontro VERO non come quelli paraculturali e ripetitivi nei quali intervengono soggetti( ci si scusi il termine apparentemente dispregiativo) che forse intervengono per apparire, per darsi un tono, ma senza offrire niente ad una città assetata di conoscenza.
Un incontro in cui si spera di parlerà dei problemi di Amantea e del suo hinterland.
Non possiamo anticipare nulla di quanto verrà detto, certo è che nel silenzio della politica locale è stato necessario( quanto strumentalmente o sinceramente non sappiamo) l’intervento di Guccione, che sembra l’unico politico realmente interessato ai problemi della nostra città.
Certo qualcuno potrà anche arrabbiarsi ma non ci sembra che ci siano altri politici regionali o nazionali che amino e quindi difendano la nostra Amantea.
Un fatto, questo, che occorrerà ricordare alle prossime elezioni comunali, provinciali, ragionali e politiche.
Vi raccomandiamo di seguire i lavori dell’incontro e di registrare quanto sarà detto e quanti impegni saranno assunti.
E da chi.