
La Multiservizi ha dato un ultimatum al comune di Amantea.
Ha detto che se non veniva pagata, dal 1 giugno avrebbe lasciato il servizio di RSU.
Una vera e propria diffida.
Una diffida nata dalla gravissima situazione nella quale la Multiservizi versa già da tempo
Come è stato detto dalla minoranza, infatti, la società è creditrice di circa( almeno) 2 milioni di euro risalenti alla precedente amministrazione.
Un credito che dovrà essere pagato dalla OSL e che non si sa quando ( e se) sarà pagato.
Un credito che ha messo in grave difficoltà finanziaria la Multiservizi.
Un credito che nessuno (forse) pagherà in termini di responsabilità penale e/o contabile ( omesso pagamento).
A detto credito si sono aggiunti i debiti del 2018 e del 2019.
Ora che siamo arrivati all’estremo, il comune adotta ben due determine, relative, la prima, cioè la 530 del 31 maggio 2019, al trimestre ottobre-novembre-dicembre 2018, per un importo di 346,480,44, la seconda , cioè la 531 del 31 maggio 2019, al trimestre gennaio-febbraio-marzo , per un importo di 346,480,44.
Un pagamento dovuto, invocato, diffidato.
Necessario per pagare il personale, per il carburante, l’olio, la manutenzione degli automezzi ormai giunti al collasso.
Peraltro in vista dell’estate occorrerà raddoppiare il personale in servizio, che da tempo è insufficiente anche per i mancati e/o tardivi pagamenti.
Per non parlare del fatto che ormai Amantea si è fortemente auto diseducata
Pochi ormai fanno davvero la differenziata.
E nessuno sanziona più i comportamenti illeciti.
Per capire quanto denunciamo basta verificare che ormai la RSU dovrebbe essere raccolta soltanto il venerdì quando nei sacchi neri, contenenti TUTTO quanto non esposto negli altri 5 giorni, viene condensata tutta la spazzatura.
In un unico sacco, in un unico giorno.
E pensare che stiamo parlando di una città che tra le poche aveva approvato il regolamento dell’ispettore ambientale comunale.
Certo che è cambiata Amantea dal tempo in cui la sindaca Sabatino faceva apporre le telecamere ed elevare le dovute contravvenzioni.
Ieri 29 maggio alcuni Professori della Università della Calabria hanno esaminato il voto dei calabresi nell’ultima consultazione elettorale di domenica scorsa. Sono arrivati a questa conclusione sconcertante:- I calabresi sin dal 2014 hanno sempre rincorso e premiato il nuovo-. E così è stato anche quest’anno. Il Prof. Antonio Costabile, ordinario di Sociologia Politica ha parlato di voto di scambio, di voto di appartenenza, di voto d’opinione, però anche di un voto che i sociologi definiscono a razionalità limitata. In questo Seminario dove c’era un folto e attento pubblico, tra cui il Presidente della Provincia di Cosenza Iacucci, candidato al Parlamento Europeo nelle ultime consultazioni, dove ha ottenuto un ottimo risultato, si è parlato anche di San Pietro in Amantea, piccolo Comune del Basso Tirreno cosentino, dove la Lega di Matteo Salvini ha ottenuto 132 voti cioè il 60% dei voti ed è risultato il Comune più leghista di Calabria. Congratulazioni. Davvero un bel primato e tutti ne siamo davvero orgogliosi. Come mai si sono chiesti i relatori che i cittadini del borgo abbiano votato in massa la Lega di Salvini? Nella lista leghista non c’era nessun candidato locale, eppure la Lega ottiene uno strepitoso successo. Il motivo? Io vi confesso francamente lo ignoravo. Ho appreso soltanto ieri sera che il Sindaco del mio paese Gioacchino Lorelli, che si era presentato nell’ultima competizione comunale con una lista civica, ha cambiato schieramento politico. E’ passato alla Lega di Salvini. Non commento. Non mi interessa. Ognuno è libero di fare ciò che meglio crede. Il Prof De Luca così ha detto:- Se un Sindaco ha tanta influenza, dobbiamo forse pensare che in molti non sappiano chi votare-. E’ la prima volta che capita, purtroppo, che i miei cari paesani non abbiano saputo chi votare. Da sempre San Pietro in Amantea è stato un feudo della Democrazia Cristiana (anno 1948 un plebiscito per l’On. Benedetto Carratelli, oltre 800 voti di preferenza) e poi dagli anni sessanta in poi con l’avvento del centro sinistra metà dei voti andavano alla Democrazia Cristiana e l’altra metà al glorioso Partito Socialista di Nenni e di Giacomo Mancini, di cui io, modestamente, facevo parte e ricoprivo la carica di Vice Sindaco. San Pietro in Amantea è stato sempre coerente ai suoi ideali e mai ha premiato il nuovo che avanza o è salito sul carro del vincitore o ha rincorso la novità del momento.
“Non volevo neanche rispondere perché Aloisio non merita neppure una risposta. Poi ho cambiato idea per dirgli che sono stato eletto dal popolo, forse lui non conosce bene la materia, ma sono subentrato ad un consigliere dimissionario. Dov’è il problema??? Parla della lista pizzino come se lui non fosse stato eletto in quella lista. Addirittura assume una superiorità morale che non ha. Con questo chiudo, anche perché non ho tempo da perdere con una persona come lui. “