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Erano le 08.30 di stamattina quando un boato spaventoso ha messo in agitazione il personale della ditta nel cui piazzale è avvenuto il crollo.

Il muro altissimo si è ribaltato crollando sulle pedane di materiale che erano state poste ai suoi piedi

 

distruggendo gran parte delle mattonelle che vi erano depositate.

Solo per un caso non c’erano né autocarri, né muletti, nè operai al lavoro.

E così ci sono stati soltanto danni alle cose.

La ditta ha immediatamente chiesto l’intervento di alcuni tecnici locali che si sono recati sul posto per visionare i luoghi ed iniziare a capire le cause di tale incredibile dissesto.

Il muro pur crollato era ancora intatto.

Perfino la gran parte delle inferriate erano ancora ben conservate e quasi intatte.

In basso, ai piedi del muro, qualche macchia di acqua.

Sul piazzale soprastante, immediatamente messo in sicurezza con la apposizione di una rete inibitiva all’accesso, solo grandi fenditure.

Una, la più piccola, prossima al preesistente muro ed una, la più grande, leggermente più distante.

Una delle due fenditure giunge fino alla cabina dell’Enel posta sul lato nord ovest del piazzale.

Abbiamo anche potuto notare un distacco di parte del puro ancora intatto dal piazzale, segno evidente di un fenomeno evidentemente molto intenso.

I tecnici potranno valutare la cosa e trarne elementi di giudizio.

La fenditura più distante dal muro crollato presente la parte di piazzale prossima al muro notevolmente più bassa.

Il crollo visto dall'alto

L'acqua sotto il muro

Le due fenditure e la messa in sicurezza

La grande fenditura.

Si è parlato, in prima istanza, di un possibile effetto dell’acqua piovana che potrebbe aver appesantito il terreno sottostante creando una spinta al ribaltamento alla quale il muro potrebbe non essere riuscito a contrapporre una sufficiente resistenza.

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No, nessun litigio nella lista di La Rupa, anzi….

 

Ormai la politica è arrivata ad usare tutti i mezzi.

Anche le falsità. Forse soprattutto le falsità.

Tutto fa brodo, insomma.

Stamattina , infatti, circolava la voce che Marcello Socievole avesse litigato duramente con Franco La Rupa.

 

Insomma un pezzo grosso che veniva a mancare a quella che viene considerata la lista per antonomasia, se non la lista vincente.

E poi ad abundantiam si aggiungeva che Marcello Socievole non fosse raggiungibile per telefono, quasi che si celasse per non dire la verità

 

Allora abbiamo raggiunto Rocco Giusta.

“Macchè! Ieri pomeriggio siamo stati insieme con l’onorevole la Rupa”

Poi l’ex assessore Giusta ha aggiunto “ Anzi ti dirò che è esattamente il contrario”.

Ed infine ha concluso“Ormai è tempo di mostrare la nostra lista che è quasi interamente pronta!. Vedrete! “

 

Ma se è vero, come è vero, quanto dice Rocco Giusta perché vengono messe in giro queste voci false ?

 

Possibile che la lotta politica abbia raggiunto vette così elevate di vergognose menzogne?

 

Che cosa ci aspetta?

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Lassù qualcuno ci ama.

La storia di Amantea è ricca di momenti delicati, anche difficili.

Momenti superati, in un modo o nell’altro, tanto che la storia della nostra città viaggia nel suo quarto millennio.

Amantea è andata oltre grazie alla sua gente, al coraggio ed alla impavidità degli amanteani , o se volete alla fortuna.

Qualcuno parla anche di miracoli.

Come ritenere, il fatto che la scuola media G Mameli, pur con tutti gli acclarati limiti strutturali non sia crollata addosso agli alunni, ai docenti, al personale, se non un miracolo?

Il comunicato stampa del comune evidenzia che “Dalla relazione emerge che l’ edificio non è idoneo strutturalmente e, pertanto, deve essere sgombrato, nelle more della valutazione degli opportuni interventi di adeguamento e/o di demolizione e ricostruzione”.

Si parla di calcestruzzo con bassissima percentuale di cemento e di ferro di armatura notevolmente ridottosi nella sua sezione ottimale.

Qualcuno dice che sarebbe bastata una scossa di terremoto simile a quella del 1905 e la scuola sarebbe crollata su se stessa.

Forse anche meno di 7.1 Richter.

Ora si discute se si tratta di una inidoneità sopravvenuta odi una inidoneità originaria.

La domanda che la gente si pone è :” Ma il cemento era presente nella quantità giusta sin dal momento della realizzazione dell’opera, come sembra ci sia nell’auditorium e nella palestra, o mancava sin dal momento della costruzione ?.”

Ed ancora . “Ma la scuola è stata mai collaudata?”.

E se si, da chi? E dove sono gli atti di collaudo?

Probabilmente sono domande alle quali nessuno saprà mai dare una risposta considerato che sono passati oltre 40 anni dall’epoca di costruzione.

Anche perché gli atti dell’opera potrebbero essere negli archivi del provveditorato regionale alle OOPP di Catanzaro che la finanziò.

Comunque sia è davvero un miracolo che la scuola non sia crollata.

Un tempo quando si credeva ai miracoli si usciva in strada portando le statue dei santi che avevano tutelato il paese ed i suoi abitanti. Oggi invochiamo il caso od il fato.

Oh no?

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