Secondo un’analisi scientifica esistono pochissime prove che possano confermare l’efficacia dei farmaci comunemente usati per la cura della prostatite cronica e della sindrome del dolore pelvico cronico.
L'analisi ha incluso 99 studi e 16 diversi approcci farmacologici nel trattamento di 9119 uomini con prostatite ed è stata pubblicata dalla libreria di dati di Cochrane che è una raccolta di banche dati che contengono milioni di studi indipendenti di alta qualità per aiutare i professionisti della salute nel processo decisionale sanitario. (Qui lo studio.)
Gli autori hanno trovato prove di qualità da bassa a molto bassa che alfa-bloccanti, antibiotici, finasteride, antinfiammatori, fitoterapia, iniezione di botulino intraprostatico e medicina tradizionale cinese possono causare una riduzione dei sintomi della prostatite.
Al contrario, è risultato evidente in altre pubblicazioni, che l’alimentazione, l’esercizio fisico e alcuni rimedi naturali per la prostata abbiano un significativo impatto nel miglioramento dei sintomi della prostatite.
Sono presenti comunque relativamente pochi studi per gli approcci farmacologici. Il numero più alto è quello per gli alfa-bloccanti con 24 studi. Ci sono poche prove degli effetti collaterali dei farmaci sulla disfunzione sessuale, sulla qualità della vita o sull'ansia e sulla depressione, ma sono comunque evidenziati da questa analisi esaustiva.
Sebbene di scarsa efficacia, la maggior parte delle cure farmacologiche attuate è stata ben tollerata, ad eccezione degli alfa-bloccanti associati ad un aumento più evidente degli effetti collaterali.
La prostatite cronica è un disturbo relativamente comune negli uomini in cui le due principali caratteristiche cliniche sono il dolore pelvico e i sintomi del tratto urinario inferiore. In pratica può essere debilitante e difficile da gestire.
I due autori della revisione analitica e scientifica hanno valutato indipendentemente l'idoneità degli studi analizzati dei dati estratti e hanno valutato i rischi di bias statistici solitamente presenti.
Efficacia degli approcci usati per la prostatite cronica
Ecco i risultati dettagliati di ogni tipo di approccio utilizzato comunemente nella cura della prostatite cronica.
Alfa bloccanti
I farmaci alfabloccanti, detti simpaticolitici, sono farmaci che agiscono da antagonisti del sistema simpatico, cioè vanno ad inibire la sua azione eccitante.
(24 studi, 2061 partecipanti). Non siamo sicuri degli effetti di questi farmaci sui sintomi della prostatite rispetto a farmaci placebo. Gli alfa-bloccanti possono essere associati ad una maggiore incidenza di effetti collaterali, come vertigini e ipotensione posturale.
Secondo le analisi questi farmaci probabilmente causano poca o nessuna differenza nella disfunzione sessuale, nella qualità della vita, nell'ansia e nella depressione (QoE da moderata a bassa).
Inibitori della 5-alfa reduttasi (5-ARI):
Finasteride e Dutasteride inibiscono la crescita dell'adenoma prostatico e sono utilizzati quando c'è un aumento delle dimensioni della prostata. In alcuni casi hanno dimostrato avere un'azione sinergica coi farmaci alfa-bloccanti.
(2 studi, 177 partecipanti). La finasteride probabilmente riduce i sintomi della prostatite rispetto al placebo e non può essere associato a una maggiore incidenza di effetti collaterali. In questa analisi non ci informazioni sulla disfunzione sessuale, sulla qualità della vita o sull'ansia e sulla depressione, ma un altro studio ne evidenzia gli effetti sulla sessualità. (Qui lo studio).
Antibiotici
Gli antibiotici sono farmaci utilizzati per curare le infezioni batteriche. Solitamente sono in grado di uccidere i batteri stessi e di prevenire la diffusione all’interno dell’organismo. Purtroppo difficilmente questi antibiotici arrivano agli acini ghiandolari della prostata.
(6 studi, 693 partecipanti). Gli antibiotici possono ridurre i sintomi della prostatite rispetto al placebo e probabilmente non sono associati ad una maggiore incidenza di effetti collaterali. Gli antibiotici probabilmente causano poca o nessuna differenza nella disfunzione sessuale e nella qualità della vita (QoE moderata). Non ci sono informazioni sull'ansia o sulla depressione.
Antinfiammatori:
Gli antinfiammatori sono farmaci che agiscono riducendo l’infiammazione in atto in una particolare area del corpo. Spesso sono prescritti per la prostatite quando i dolori sono forti.
(7 studi, 585 partecipanti). Gli antinfiammatori possono ridurre i sintomi della prostatite rispetto al placebo e non possono essere associati a una maggiore incidenza di effetti collaterali ( QoE basso). Non c'erano informazioni sulla disfunzione sessuale, sulla qualità della vita o sull'ansia e sulla depressione.
Fitoterapia:
Sebbene l'efficacia di questi estratti vegetali non sia mai stata dimostrata ufficialmente dalla medicina ufficiale, in alcuni paesi come la Germania, la Francia e l'Italia, le ricerche suggeriscono che alcune sostanze possano avere effetti benefici. Tra queste la Serenoa repens è il più utilizzato.
(7 studi, 551 partecipanti) La fitoterapia può ridurre i sintomi della prostatite rispetto al placebo (punteggi NIH ‐ CPSI MD -5,02, IC 95% da -6,81 a -3,23) e non può essere associato a una maggiore incidenza di effetti collaterali (bassa QoE ). La fitoterapia potrebbe non migliorare la disfunzione sessuale (bassa QoE). Non ci sono informazioni sulla qualità della vita o sull'ansia e sulla depressione.
Tossina botulinica A (BTA) e iniezione intraprostatica di BTA
La tossina botulinica viene utilizzata ampiamente dai chirurghi estetici per togliere le rughe e dallo specialista neurologo per combattere le paralisi ipertoniche. E’ utilizzata anche in campo urologico nei casi di iperplasia prostatica.
(1 studio, 60 partecipanti) può causare una forte riduzione del sintomo della prostatite (punteggi NIH ‐ CPSI MD −25.80, IC al 95% da −30.15 a −21.45), mentre i muscoli del pavimento pelvico L'iniezione di BTA (1 studio, 29 partecipanti) potrebbe non ridurre i sintomi della prostatite (bassa QoE). Entrambi i confronti hanno utilizzato un'iniezione di placebo. Questi interventi potrebbero non essere associati ad una maggiore incidenza di effetti collaterali (bassa QoE). Non ci sono informazioni sulla disfunzione sessuale, sulla qualità della vita o sull'ansia e sulla depressione.
Medicina tradizionale cinese (MTC):
La medicina cinese utilizza tradizionalmente formule contenenti miscele di erbe per il trattamento di vari problemi di salute.
(7 studi, 835 partecipanti); La MTC può ridurre i sintomi della prostatite e non può essere associata a una maggiore incidenza di eventi avversi (QoE basso). La MTC probabilmente non migliora la disfunzione sessuale (QoE moderata) e potrebbe non migliorare i sintomi di ansia e depressione (QoE bassa). Non ci sono informazioni sulla qualità della vita.
Conclusioni degli autori sull’Analisi Scientifica
Abbiamo trovato prove di qualità da bassa a molto bassa che alfa-bloccanti, antibiotici, 5-ARI, anti-infiammatori, fitoterapia, iniezione intraprostatica di BTA e medicina tradizionale cinese possono causare una riduzione dei sintomi della prostatite senza una maggiore incidenza di effetti collaterali nel breve termine, ad eccezione degli alfa-bloccanti che possono essere associati ad un aumento di questi ultimi.
Abbiamo trovato pochi studi con comparatori attivi e poche prove degli effetti di questi farmaci sulla disfunzione sessuale, sulla qualità della vita o sull'ansia e sulla depressione.
I futuri studi clinici dovrebbero includere un rapporto completo dei metodi utilizzati, inclusa una valutazione coerente di tutti i risultati importanti per il paziente, inclusi potenziali rischi correlati al trattamento e dimensioni dei campioni appropriati.
Clicca qui per ricevere maggiori informazioni su come risolvere o alleviare i sintomi della prostata.
Stress e ansia sono senza dubbio tra le patologie più comuni del nostro tempo, le quali con troppa facilità possono convertirsi anche in depressione o disturbi più gravi. Si tratta di problemi troppo spesso sottovalutati, i cui effetti possono essere anche del tutto invalidanti per chi ne subisce l’influsso.
La comunità scientifica è da tempo impegnata nello studio di queste patologie, concordando sull’attinenza di ansia e depressione con circuiti neurali come l’ippocampo. I rimedi finora concepiti mirano ad interagire proprio su quell’area del nostro sistema nervoso, con risultati buoni, ma che spesso causano effetti indesiderati di cui ancora non è particolarmente chiaro il quadro.
Infatti, se l’uso di antidepressivi è aumentato molto negli ultimi 20 anni, sono ancora tante le incognite rispetto a questi prodotti: solo gli effetti collaterali facilmente individuabili si conoscono, ma sono in molti ad ipotizzare effetti ancora non conosciuti.
L’aumento di interesse rispetto ai metodi naturali è legato anche a ciò, e soprattutto il Cannabidiolo, comunemente conosciuto con l’acronimo CBD, sta attirando un enorme interesse su di sé, motivo per cui oggi puoi trovare hashish legale, come anche cannabis, con una discreta semplicità, grazie ai molti e-commerce nati ultimamente.
Ma come funziona questa molecola e quanto davvero può dirsi efficace per contrastare stati d’ansia o altre patologie?
Olio CBD: caratteristiche e potenzialità
La comunità medica sta progressivamente orientando il proprio interesse verso questa molecola, che sembra poter avere discrete applicazioni per alleviare e contrastare sindromi depressive o legate ai disturbi d’ansia o di stress post traumatico.
La stessa OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha portato avanti degli studi, poi pubblicati su Forbes, per chiarire definitivamente le vere caratteristiche di questa interessante molecola, traendo delle conclusioni di sicuro interesse.
In primis, si ammettono le potenzialità in ambito terapeutico del CBD, poiché secondo i vari studi fatti risulterebbero palesi gli effetti antidepressivi e rilassanti di questa sostanza.
Cosa più importante è che nessuno dei soggetti su cui sono stati effettuati gli studi avrebbero presentato controindicazioni di rilievo, così come non si sono presentati casi di assuefazione o nascita di dipendenza riferita alla sostanza.
Il CBD, inoltre, non presenta effetti psicoattivi e dunque, differentemente dal THC, non ha nessun tipo di effetto stupefacente.
Le due molecole andrebbero fortemente distinte, poiché gli effetti che producono sono molto differenti, pur essendo estratti dalla stessa pianta.
Per questi motivi il CBD è stato eliminato dalla tabella delle sostanze stupefacenti, semplicemente perché non presenta nessuna caratteristica che lo possa accomunare a queste ultime.
Lo studio ha sicuramente sfatato molti miti legati al CBD, che la vulgata troppo spesso, in maniera ingenua, tende a considerare una sostanza stupefacente al pari del THC; tuttavia c’è ancora molto da fare in questo senso, poiché sono ancora tante le false credenze legate a questo argomento, anche perché va ravvisato come prodotti a bassa concentrazione di THC, pari o minori allo 0,2%, non producano alcun effetto di alterazione o psicotropo, contrariamente a ciò che moltissimi pensano.
Prodotti a base di CBD: soluzione naturale per il benessere quotidiano
In ogni caso, il mercato offre già diversi prodotti a base di CBD, anche molti efficaci e facilmente acquistabili sia in farmacia che attraverso i molti negozi online.
Il CBD è disponibile in varie forme, assumibili attraverso varie metodologie: è possibile ad esempio assumere per inalazione l’olio a base CBD, utilizzando anche le sigarette elettroniche, molto utili allo scopo.
Anche dosare qualche goccia sotto la lingua può produrre benefici per contrastare stati d’ansia più o meno gravi, nei paesi dove questa modalità di assunzione è permessa.
Inoltre, alcuni studi avrebbero dimostrato l’efficacia del prodotto anche per contrastare patologie più gravi, ma su questo fronte c’è ancora molta strada da fare e mancano degli studi che possano chiarire in maniera definitiva questo aspetto.
Sono provati e riscontrabili immediatamente i benefici a livello cosmetico: sono confermati, infatti, gli effetti in merito alla trattazione per problematiche quali eczemi, dermatiti o acne.
Le sue facoltà antinfiammatorie sono molto utili per alleviare tensioni muscolari o dolori provocati dallo stress fisico, senza provocare controindicazioni alcune.
I risultati più interessanti sono stati riscontrati in merito alla trattazione di problematiche come insonnia, ansia, e stress post traumatico, poiché la molecola contenuta in questi prodotti, interagisce efficacemente con i recettori 5-HT1A e CB1, responsabili, tra le altre cose, dell’aggressività e delle condizioni ansiose.
Come e dove acquistare prodotti a base di CBD
Date le potenzialità di questi prodotti, non sorprende l’incredibile interesse che il mercato sta riservando a questo settore.
Acquistare prodotti a base CBD oggi non è affatto complicato: tantissime farmacie sono già fornite a dovere, ma è il settore dell’e-commerce a risultare all’avanguardia per ciò che concerne la vendita di questo particolare tipo di merce.
Quando si acquistano prodotti a base CBD si deve comunque fare attenzione: è bene comprare solo da rivenditori specializzati come JustBob.it, che presentino le adeguate certificazioni di legalità e di qualità degli articoli venduti.
Non tutti possono, infatti, offrire prodotti di alta qualità, per cui è consigliabile fare molta attenzione quando si procede all’acquisto.
Quando un paziente necessita di sottoporsi a delle manipolazioni vertebrali, per il benessere del corpo, è bene che si affidi esclusivamente alle mani di fisioterapisti professionisti. La manipolazione vertebrale è, infatti, una tecnica che deve essere eseguita esclusivamente da medici e fisioterapisti che possiedono una formazione specifica: tratta processi talmente delicati da non poter essere effettuata da mani non esperte. Il rischio della tecnica manipolatoria, in realtà, non consiste tanto nel trattamento in sé, bensì nel tenere in considerazione l’anamnesi del paziente: è fondamentale escludere pazienti che mostrano sintomi e segni di patologie gravi sistemiche, vascolari e traumatiche. Grazie ai numerosi benefici che il trattamento apporta ai pazienti, è sempre più numeroso il numero di specialisti che partecipa a corsi per fisioterapisti specifici per la manipolazione vertebrale. Scopriamo, nel dettaglio, in cosa consiste la manipolazione vertebrale e i vantaggi che apporta al nostro corpo.
Cos’è la manipolazione vertebrale
La manipolazione vertebrale è una terapia manuale che prevede la mobilizzazione passiva forzata. Attraverso questa pratica, una o più articolazioni vengono “mosse” oltre il proprio gioco fisiologico ma senza oltrepassare il limite anatomico del loro movimento.
La manipolazione vertebrale consiste nell'effettuare movimenti di rotazione, di lateroflessione, di flessione o di estensione. Sono movimenti abbinati o isolati sul segmento vertebrale che viene sottoposto al trattamento.
Si tratta di un movimento contrario, indolore e, soprattutto, preciso: prima di ogni manipolazione deve essere stabilita, infatti, una precisa anamnesi medica utile a localizzare l’area in cui è localizzato il dolore del paziente.
Se quest’ultimo soffre di artrosi, la manipolazione vertebrale è pressoché inadatta per garantire il benessere del corpo e in questo caso è necessario fare ricorso a una mobilizzazione molto cauta.
L’importanza della ricerca del disturbo doloroso
Prima di effettuare una qualsiasi manipolazione, il fisioterapista deve procedere con un esame obiettivo del paziente: ciò rappresenta uno step davvero fondamentale.
Questo esame, infatti, consiste nella ricerca precisa del dolore intervertebrale minore, evidenziando indicazioni che escludendo potenziali controindicazioni.
Il DIM (Disturbo Intervertebrale Minore) si manifesta infatti attraverso il dolore: una variazione della sensibilità e della consistenza dei tessuti nel dermatomero, in corrispondenza alla parte vertebrale dolorante.
Indicazioni alle manipolazioni vertebrali per il benessere del corpo
La manipolazione vertebrale praticata da fisioterapisti esperti ha come obiettivo il benessere del corpo della persona che vi si sottopone.
È un trattamento praticato per risolvere problematiche come, ad esempio: cefalee di origine cervicale, oppure, dorsalgie di origine cervicale bassa, lombare, toracico.
È un ottimo rimedio per contrastare e risolvere patologie quali lombalgie, sciatalgie e cruralgie.
Come ottenere un perfetto benessere del corpo
Come già accennato, e come si comprenderà meglio adesso, moltissimi sono i motivi che spingono sempre più persone a sottoporsi a manipolazioni vertebrali al fine di assicurarsi il benessere del proprio corpo.
Affinché sia assicurata la finalità di questo tipo di terapia, è opportuno che le manipolazioni vertebrali siano eseguite da conoscitori della materia che abbiano approfondito determinate tematiche attraverso specifici corsi.
In questo modo, si potrà beneficiare dei massimi risultati di questo trattamento.