Tra i prodotti che non dovrebbero mai mancare nel beauty case delle donne giovani e adulte, un posto importante è occupato dalla maschera per capelli. Si tratta di un cosmetico studiato appositamente per ridare lucentezza al cuoio capelluto: l’azione nutriente procede di pari passo con quella rigenerante, ragion per cui queste preparazioni sono ideali per le ciocche secche e sfibrate.
Come si applica una maschera per capelli? Ogni quanto va utilizzata? Vediamo insieme come procedere per avere una chioma perfetta seguendo qualche piccolo accorgimento.
La bava di lumaca come ingrediente della maschera per capelli
Una delle migliori maschere per capelli è quella a base di bava di lumaca. La sostanza in oggetto, ricavata dalle chiocciole con un semplice massaggio con acqua tiepida, è del tutto ecologica e naturale, un autentico toccasana per la salute.
I lati positivi di una maschera del genere sono molteplici. La bava di lumaca crea una vera e propria barriera protettiva contro lo smog e l’inquinamento, e ha un notevole effetto idratante e rivitalizzante. I vostri capelli appariranno più sani e lucenti nel giro di poche settimane, e resisteranno meglio a tutti i potenziali fattori di danno.
Un brand specializzato nella realizzazione di prodotti di bellezza con bava di lumaca è Nuvò Cosmetic, fondato nel 2014 ma già ampiamente affermato nel panorama del wellness. L’azienda dispone di un personale allevamento di chiocciole, trattate nel pieno rispetto del proprio ciclo biologico e monitorate con attenzione e costanza. Questo marchio, punto di riferimento nell’ambito della cosmesi, offre un catalogo vasto e variegato non solo di maschere per capelli, ma anche di creme per viso e corpo, sieri, scrub, latte detergente ecc.
Come adoperare una maschera per capelli
Dovete sapere, innanzitutto, che una maschera di questo tipo va usata dopo lo shampoo. Il cuoio capelluto deve essere ben pulito per assorbire appieno tutti gli ingredienti: meglio ancora se, prima, si impiega anche il balsamo, soprattutto se la chioma non è in condizioni ottimali.
È essenziale tamponare la testa e le lunghezze con un asciugamano morbido, se possibile in microfibra. Questo step è indispensabile, perché le maschere richiedono una base né asciutta né bagnata, bensì umida. Separate le ciocche con l’ausilio di un pettine, affinché nessuna parte della capigliatura sia esclusa dal procedimento.
Questo è il momento di applicare la maschera. Soffermatevi specialmente sulle punte, che spesso sono bruciacchiate o comunque spezzate. Bisogna lasciar agire il prodotto per circa 10 minuti, per poi rimuoverlo con abbondante acqua tiepida: il risciacquo finale è fondamentale, per evitare che la chioma si ingrassi o si appesantisca. Il tutto va eseguito una o due volte alla settimana.
Perché i capelli tendono a rovinarsi?
Le maschere di cui parliamo sono cosmetici importantissimi, dato che i capelli vengono danneggiati giorno dopo giorno da una serie di elementi.
Come già abbiamo sottolineato in precedenza, l’inquinamento è uno dei principali nemici della chioma. Le particelle di sporco che si accumulano nell’aria si depositano sul cuoio capelluto, provocandone il deperimento con il passare degli anni. A ciò si aggiunge un utilizzo scorretto del phon e della piastra: quest’ultima, in particolare, è pericolosa per il benessere della capigliatura se impiegata troppo spesso.
Anche alcune abitudini alimentari errate possono causare problemi all’aspetto e alla salute del capello. Ci riferiamo soprattutto all’alcool e ai cibi ricchi di grasso; senza dimenticare il fumo, uno degli avversari più accaniti della cheratina.
Infine, le tinture e in generale i prodotti di bellezza più aggressivi possono rovinare la vostra chioma. La soluzione è una cura regolare e meticolosa dei capelli, inclusa una buona maschera.
Capelli secchi, grassi, crespi, ricci
Ciascuna tipologia di cuoio capelluto necessita di un trattamento specifico e di appositi ingredienti. Per le capigliature secche, ad esempio, consigliamo una maschera a base di olio di argan oppure di cocco; per quelle grasse, il rimedio ideale è il succo di limone.
Per i capelli ricci è ottimo l’olio d’avocado, magari amalgamato con un po’ di miele, mentre per le chiome crespe o rovinate è altamente raccomandato l’olio d’oliva. In ogni caso, come già detto, la bava di lumaca è una sostanza perfetta per donare un nuovo splendore ai capelli e per idratarli in profondità.
CBD ITALIA: COSA E’ LEGALE
DISCUSSIONI ANCORA ATTIVE SULLA LEGALITA’ DELLA CBD, ITALIA
L'Italia, come molte nazioni europee, ha una posizione legale abbastanza rilassata nei confronti della cannabis e dei suoi prodotti. Consente l'acquisto e la vendita di olio di cbd Italia online purché contenga meno dello 0,6% di THC, relativamente elevato rispetto ad altre nazioni europee. L'Italia consente anche la vendita di varietà di Cannabis ad alto contenuto di CBD e basse di THC, chiamate "Cannabis Light".Entrambi i prodotti sono prontamente disponibili presso i rivenditori online.
Come nel caso dell'online, l'Italia consente l'acquisto di olio di CBD dai negozi purché il contenuto di THC sia inferiore allo 0,6% di THC. Mentre alcuni dibattiti legali sullo stato di "Cannabis Light", una varietà alta di CBD a basso contenuto di THC di Cannabis sono ancora in corso, è legale acquistare Cannabis Light.
Nel 2016 il governo italiano ha deciso di rendere la coltivazione della canapa completamente legale. In effetti, la quantità di terra utilizzata per la coltivazione della canapa è aumentata del cento per cento. Questo è stato visto come un enorme successo, poiché le piante di canapa hanno contribuito a ripristinare terreni agricoli contaminati o sterili.
CBD ITALIA, VENDITA CONSENTITA
Come indicato sopra, l'Italia consente di vendere prodotti di cannabis con concentrazioni di THC fino allo 0,6% di THC. Tali prodotti sono prontamente e facilmente disponibili, inclusa la Cannabis Light precedentemente menzionata.
Cbd Italia, sebbene l'industria medica della cannabis sia fortemente regolamentata, i prodotti superiori allo 0,6% sono disponibili tramite un medico. Gli atteggiamenti nei confronti della cannabis medica sono diversi tra le parti del nord e del sud dell'Italia, con la cannabis medica più comune nel nord, ma ancora non disponibile come in altri paesi.
L'acquisto di prodotti a base di cannabis con livelli di THC dello 0,2% è legale, purché rimanga al di sotto del limite precedentemente indicato dello 0,6% di THC. Proprio come il Canada prima della legalizzazione del 2018, l'uso di cannabis è depenalizzato in Italia, il che significa che possedere prodotti a base di cannabis con lo 0,6% di THC o superiore è prevista una piccola multa in quanto non un reato.
CBD ITALIA, DAGLI ANNI ’40 AD OGGI
Negli anni '40, si diceva che l'Italia fosse il secondo produttore mondiale di canapa industriale, ma dopo la seconda guerra mondiale, il paese adottò un approccio diverso alla coltivazione della canapa, vietandone completamente l'attività. Ma una direttiva del governo pubblicata il 14 gennaio 2017, sulla produzione e commercializzazione di marijuana legale, ha dimostrato un considerevole cambiamento di prospettiva politica e ideologica.
Non è richiesta alcuna autorizzazione per la coltivazione della canapa con un contenuto massimo di THC dello 0,2% con un livello di tolleranza fino allo 0,6%. Significa che non è più necessaria la comunicazione alla stazione di polizia più vicina - Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza - tramite un modulo di denuncia. Sebbene non sia più obbligatorio, l'orientamento è comunicarlo comunque per evitare qualsiasi problema. L'unico obbligo per il coltivatore è di conservare la fattura e i documenti tecnici delle sementi per un periodo non inferiore a dodici mesi. L'importazione di canapa industriale in Italia per la commercializzazione non deve solo rispettare le norme nazionali ma anche quelle europee.
La presente legge – per la regolamentazione cbd Italia - si applica alla coltivazione della canapa delle varietà accettate iscritte nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, a norma dell'articolo 17 della direttiva 2002/53 / CE del Consiglio, del 13 giugno 2002.
Cbd Italia, una questione che risulta ancora controversa e causa di numerosi dibattiti. Dagli anni ’40 ad oggi la regolamentazione ha subito modifiche.
Le micosi della pelle - e non solo - sono infezioni provocate da funghi patogeni. Nella maggior parte dei casi non sono particolarmente gravi e possono essere facilmente trattate tramite l'applicazione locale di prodotti appositi, i cosiddetti 'antimicotici'. Questo genere di prodotto farmaceutico rientra spesso nella categoria dei farmaci da banco, ovvero quelli acquistabili senza la prescrizione medica. Tra gli antimicotici più diffusi vi è il Lorenil: vediamo di seguito le caratteristiche fondamentali di questo prodotto.
Indicazioni, principio attivo e posologia
Il Lorenil è un antimicotico prodotto e commercializzato da Effik Italia S.p.a.; viene distribuito sotto forma di crema (un tubetto contiene 15 g di prodotto) e, per tanto, è destinato ad usi topici e localizzati (ossia va applicato direttamente sull'area da curare). In quanto SOP (farmaco senza obbligo di prescrizione) può essere acquistato sia presso le comuni farmacie fisiche sia presso le farmacie online, come ad esempio Doc Peter; le e-pharmacy rappresentano una novità piuttosto recente ma ben regolamentata: tramite il portale di riferimento - che deve presentare il bollino verde del Ministero della Salute - possono essere venduti solo farmaci da banco; in aggiunta, una farmacia digitale può essere attivata solo se collegata ad una 'fisica', in possesso di autorizzazione e partita IVA.
Per quanto concerne il principio attivo del Lorenil crema, si tratta del Fenticonazolo Nitrato (presente anche in altre creme antimicotiche). Grazie alla presenza di tale principio, il farmaco provoca la necrosi delle cellule fungine agendo direttamente sulla membrana (per mezzo del blocco degli enzimi ossidanti) ed è in grado di porre rimedio ad una vasta gamma di patologie micotiche della pelle:
- dermatomicosi da dermatofiti (ovvero micosi della pelle) come ad esempio la tigna o il cosiddetto 'piede d'atleta';
- candidosi di vario tipo: intertrigine (dermatite cutanea che si sviluppa per lo più nelle persone in sovrappeso tra due parti del corpo), perleche (detta anche stomatite angolare), balanite (arrossamento della parte terminale del pene), onichia e paronichia (infezioni micotiche delle unghie);
- Pitiriasi versicolor (ossia un'infezione che provoca l'alterazione della pigmentazione della pelle);
- Otomicosi (infezione fungina dell'orecchio): da utilizzare solo se non vi sono lesioni del timpano.
Il Lorenil ha un'azione essiccante; va utilizzato una o due volte al giorno, in base alle indicazioni del proprio medico. È particolarmente indicato per il trattamento di micosi secchee va applicato esercitando una leggera frizione sulla zona da trattare. Quest'ultima - meglio se glabra - deve essere pulita ed asciutta prima dell'applicazione della crema. Il prodotto è disponibile anche in formato spray o lozione, più adatto al trattamento delle micosi del cuoio capelluto (e, più in generale, delle zone difficili da trattare); per il piede d'atleta esiste anche una variante in polvere, applicabile sia a scopo curativo sulle lesioni intertriginose sia in maniera preventiva (all'interno delle scarpe).
Precauzioni per l'uso ed eventuali controindicazioni
Pur essendo un farmaco acquistabile senza ricetta, il Lorenil va assunto seguendo le indicazioni fornite dal proprio medico (o del farmacista di fiducia, in alternativa), specie se si stanno già assumendo altri farmaci.
In generale, il prodotto non presenta particolari controindicazioni in quanto viene assorbito facilmente dall'organismo. Alcuni pazienti, però, potrebbero palesare una eccessiva sensibilità al principio attivo (o ad uno degli eccipienti, ossia propilen glicole, lanolina idrogenata, olio di mandorle dolci; estere poliglicolico di acidi grassi, alcool cetilico, gliceril monostearato, sodio edetato e acqua depurata). A seguito dell'applicazione sulla regione interessata, il farmaco può provocare una leggera sensazione di bruciore del tutto normale mentre in alcuni casi si registrano casi di lievi e momentanee reazioni eritematose.
L'utilizzo del Lorenil non è consigliato durante le fasi di gravidanza ed allattamento, fatta eccezione per alcuni casi particolari. Qualora si registrino reazioni eccessive, è bene interrompere l'utilizzo del farmaco e consultare il proprio medico.